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giovedì 2 settembre 2010

“ La donna del Diavolo” di Lia Migale

“ La donna del Diavolo” di Lia Migale, edizioni Voland.

La trama ruota intorno ad una sparizione: quella di Antea.

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Personaggio particolarmente interessante, perché sviluppato sulla base di due generazioni, scompare quasi in coincidenza con un evento che stravolge la vita politica dell’umanità: la caduta del muro di Berlino.

E se si indaga sulla sua scomparsa, si indaga, in realtà, su cosa realmente sia accaduto a queste generazioni e alla generazione di questa donna, le cui relazioni mettono in luce come il concetto stesso di relazione sia completamente cambiato dopo gli anni 70.

Nonostante nel passato di Antea sia presente la politica, il femminismo, e una serie di rapporti qualitativamente diversi da quelli che si verranno a creare nel periodo successivo al suo, nulla conduce a pensare concretamente che il suo dileguamento sia legato a queste situazioni. L’evento che spiega mille circostanze e diviene metafora di separazione tra bene e male è il muro. Infatti, è la sua caduta che porta a non avere più cognizione di chi siano i buoni e chi i cattivi. Ma ci fa considerare che in noi convive sia l’una che l’altra cosa. E’ così che anche la gente diviene un connubio di tale binomio a cui non può sottrarsi e risponde, per altro, a ciò che il cambiamento esige.

Dicotomia del mondo in cui viviamo, come di questa donna che sogna un mondo migliore: un mondo di eguali che farà riflettere Devila, che entra in scena per cercare la verità.

Altro personaggio che spicca nella storia è questo commissario che indaga su tale caso. Anche lui figlio del suo tempo, rispecchia ciò che l’uomo è divenuto, e la sua fragilità.

Un Devila che s’imbatte in una donna che ha lottato per un mondo migliore senza averne uno per se stessa che l’avesse accolta e messa al sicuro, e che si rende conto attraverso la sua indagine, che qualcosa c’è ancora di quel passato vissuto da altre persone. Non a caso lui incontra Ninni, amica della scomparsa, di cui s’innamora.

Romanzo psicologico, mette in evidenza quando nella società odierna sia importante l’Io, e si concentra sulla tematica della sparizione per sviluppare ampiamente concetti non da poco, che vanno intesi nella loro interezza per comprendere la globalità della storia. La scrittrice esplora una generazione che è ormai scomparsa e la cui fine è sottolineata dalla caduta del muro. Un modo di vivere ormai lontano che ci pone di fronte ad un confronto impossibile da evitare. Si prende atto di un mutamento che viene riportato dall’autrice su carta con un lavoro sull’anima. Un indagine così accurata da immergere il lettore in una dimensione da thriller da cui viene coinvolto sino alla fine.

Lia migale, insegnante all’università la “Sapienza”di Roma, non è alla sua prima opera, ha scritto “In un altro luogo” (1996) e il romanzo “Malamore” (2001), entrambi editi dalla casa editrice Empiria.

Lia Migale
La donna del diavolo
Voland
Pag. 160, euro 14

Rosanna Maria Santoro

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