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giovedì 2 settembre 2010

“I treni della felicità” di Giovanni Rinaldi

“I treni della felicità” di Giovanni Rinaldi, un libro che richiama alla mente un periodo che ricorda il vecchio e straordinario cuore della popolazione Italiana. Quando i braccianti del meridione, per il fatto di combattere contro la fame, e lottare per un lavoro dignitoso, si ritrovarono con famiglie non solo spezzate e frammentate da una povertà drammatica, ma addirittura uccise da una giustizia ingiusta che non li tutela dai soprusi dei padroni.

Restavano inermi i loro figli, piccole creature abbandonate alla loro sorte, senza genitori, che se non erano morti di fame, o morti negli scontri, si lasciavano morire ai loro occhi per affidarli alle braccia di altre terre. Solamente perché avessero futuro. Un futuro con un po’ di pane tra i denti. Erano bambini debilitati, malnutriti e sporchi quelli che salivano su quei vagoni chiamati I treni della felicità, affrontando un viaggio ignoto, verso un’altra Italia, quella del nord, e sicuro sarebbe stato nulla di peggio di ciò che si lasciavano alle spalle.

Un ritratto di un paese bello, nonostante questa truce situazione. Perché il cuore di quelle mamme del nord che abbracciavano questi piccini prendendosene cura non ha prezzo, né può quantificarsi in valore, tanto è grande. L’autore, Giovanni Rinaldi, originario di Cerignola (Fg), narra le storie di un sud maltrattato. Storia che sono narrazioni di vita di 70 bambini di San Severo, nel tavoliere di una Puglia lottatrice, rimasti orfani dopo uno sciopero fatto per un diritto: lavorare onorevolmente.

Questa Repubblica basata sul lavoro arrestò 180 manifestanti, uomini e donne, ammazzò un innocente e mandò l’esercito ad occupare la cittadina. Come questa altre e altre storie di bimbi di un meridione non abiurato dal suo stesso popolo: gente italiana che si dimostrava capace di inventare un sogno e regalarlo a chi ne aveva bisogno; gente che colmava un vuoto d’amore con un affetto che giungeva inatteso al destinatario.

Venerdì 16 ottobre 2009, alle ore 20.00 si avrà la presentazione del libro diGiovanni Rinaldi a Monte Sant’Angelo (Fg), nel centro storico della cittadina in via Gambadoro, 27.

Ricordate : “è la memoria di un popolo che concorre a costruire il suo futuro in maniera sana”

Giovanni Rinaldi: nato a Cerignola (FG) nel 1954. Studia al DAMS di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: (con altri) Il gorilla quadrumàno. Il teatro come ricerca delle nostre radici profonde (Feltrinelli, 1974), (con R. Cipriani e P. Sobrero) Il simbolo conteso. Simbolismo politico e religioso nelle culture di base meridionali (Ianua, 1979), (con P. Sobrero) La memoria che resta. Vita quotidiana, mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia (Aramirè, 2004 - I ed. 1981). Autore di progetti culturali, tra i quali sono da ricordare il lavoro teatrale multimediale, Braccianti. La memoria che resta e la rassegna letteraria e musicale “Leggere la fatica di leggere”. Ideatore del progetto «Casa Di Vittorio». E’ direttore dell’omonima Associazione.

Prefazione di: Miriam Mafai
Pubblicato nel: Settembre 2009
Pagine: 200
Prezzo:10 euro
ISBN: 88-230-1335-3

Rosanna Maria Santoro

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