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giovedì 2 settembre 2010

“La bestia sta nel corpo dell’angelo” di Sheyla Bobba

“La bestia sta nel corpo dell’angelo” di Sheyla Bobba, primo libro che parla di fibromialgia, scritto da chi conosce questa malattia.

Non è un trattato di medicina, né uno studio sulla patologia, ma un indagine attraverso cui l’autrice cerca di spiegare il motivo di una sofferenza ignota e presa spesso a sberleffi. La Bobba si racconta e racconta la sua vita per far comprendere come sia difficile convivere con qualcosa che ti uccide, ma con cui devi convivere.

Trovare la voglia di vivere rappresenta la migliore delle medicine che spinge chi soffre di ciò ad aiutarsi.

Il testo si presenta come una testimonianza per chi non ci crede, e una motivazione per chi ha bisogno di confronti, e del resto diviene ausilio, per chi volesse semplicemente saperne di più senza la pretesa di spiegare la malattia. Riguardo la fibromialgia ci sono ancora non poche polemiche sulla definizione di malattia vera e propria.

Se ci si dovesse chiedere cosa sia, non sarebbe facile dare una risposta. Non è come l’influenza che si trasmette per via aerea. E non è neppure così tanto diffusa. Molti, però, forse ce l’hanno e non sanno neppure di averla.

Comunque, la si conosce dal 1800, ma solo nel 1994 è stata accettata a livello internazionale. C’è chi sostiene che la causa sono i muscoli tesi che producono rigidità e possono impedire i movimenti, e dare una sensazione di gonfiore a livello delle articolazioni I sintomi sono diversi e non pochi. Ecco perché spesso non la si può diagnosticare con facilità, e frequentemente si confonde con altre patologie.

Molti pazienti lamentano stati di ansia, ma non tutti sono d’accordo sul fatto che non sia una malattia psicosomatica. Le tesi sono diverse e differenti.

Ci sono medici che prendono le distanze sia dal fatto che la fibromialgia sia una malattia reumatologica, sia che non sia di origine psicosomatica. Sulla base di ciò, c’è anche chi sostiene che non è una malattia riconoscibile a fini previdenziali e le motivazioni che lo fanno affermare sono tante, tra cui il fatto che non è individuabile nessun marker biochimico. La presenza di un insieme di sintomi derivati da altre malattie non lascia tanto perplessi quanto, invece, fa riflettere che il 40 % dei malati dell’area psicologica ne soffrano.

Sta di fatto che chi ne è affetto sente di star male, anche se ci troviamo a valutare le tante incongruenze che si presentano, come ad esempio non ci si spiega un individuo affetto da tale patologia che sta ore seduto al computer. Questo è un vero mistero, visto che molte di quelle persone che dicono di soffrirne e si dicono malate svolgono miracolosamente mestieri che mettono in seria difficoltà l’apparato muscolo scheletrico.

Che sia la forza di vivere?

Questo non lo sapremo mai con assoluta certezza. Magari, proviamo a leggere il libro per dare un nostro significato e un senso a verità contrapposte,valutando questa prova viva.

Non siamo nulla e nessuno per giudicare il dolore altrui. Proviamo ad ascoltare per capirne di più, e poi arrivare ad una nostra considerazione.

(La bestia sta nel corpo dell’angelo -Arduino Sacco Editore-Euro 15)

Rosanna Maria Santoro

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